Il mercato obbligazionario cinese ha subito un cambiamento sismico lunedì, poiché il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni è sceso sotto la soglia critica del 2%, segnando un minimo storico del 1,9636%. Questo crollo storico riflette la crescente anticipazione del mercato che Pechino introdurrà misure aggressive di stimolo monetario per rilanciare un’economia in difficoltà.
La tendenza al ribasso si è estesa ai rendimenti dei titoli a 30 anni, che sono scesi al 2,164%, secondo i dati di LSEG. Gli analisti attribuiscono il rally alle aspettative di un taglio del rapporto di riserva obbligatoria (RRR) per le banche commerciali, combinato con un continuo supporto di liquidità da parte della Banca Popolare Cinese (PBOC).
Tommy Xie, capo della ricerca macro asiatica presso OCBC Bank, ha enfatizzato le forze dietro il rally, affermando: “Le aspettative di un taglio del RRR, le condizioni di liquidità favorevoli e i deboli fondamentali economici hanno spinto i rendimenti verso il basso.” L’iniezione recente di 800 miliardi di yuan nel sistema bancario da parte della PBOC tramite operazioni di reverse repo a novembre—rispetto ai 500 miliardi di yuan di ottobre—ha ulteriormente alimentato le speculazioni su ulteriori misure di allentamento.
Le difficoltà economiche plasmano la dinamica del mercato obbligazionario
Il forte calo dei rendimenti evidenzia le persistenti sfide nell’economia cinese. Nonostante i segnali di stabilizzazione nel mercato immobiliare, gli indicatori economici domestici più ampi hanno mostrato poco miglioramento. “Senza uno stimolo fiscale significativo, la Cina rischia di cadere in una trappola deflazionistica,” ha avvertito Edmund Goh, direttore degli investimenti presso abrdn.
Lo yuan offshore cinese si è indebolito dello 0,45% lunedì, scambiando a 7,2795 per dollaro, segnalando un sentimento prudente da parte degli investitori. Nel frattempo, il divario dei rendimenti tra i titoli di stato cinesi e i Treasury statunitensi rimane significativo, con i rendimenti a 10 anni degli Stati Uniti che superano il 4%.
Tuttavia, alcuni esperti vedono un’opportunità. Eugene Hsiao, responsabile della strategia azionaria in Cina presso Macquarie Capital, ha osservato che il restringimento dello spread tra i rendimenti cinesi e quelli statunitensi potrebbe attrarre flussi azionari nei mercati cinesi. “Anche se i rendimenti si avvicinano al 2%, il divario in riduzione con i titoli statunitensi è un netto positivo per i flussi azionari cinesi,” ha affermato Hsiao.
La PBOC si prepara a ulteriori azioni
Il governatore della PBOC, Pan Gongsheng, ha accennato a ulteriori allentamenti monetari prima della fine dell’anno. Le misure ipotizzate includono un taglio della RRR di 25-50 punti base e una riduzione di 20 punti base del tasso di reverse repo a sette giorni. L’intervento della banca centrale si allinea con le aspettative di annunci politici critici durante la sessione del Politburo di dicembre e la Conferenza centrale sul lavoro economico, dove sarà definito il piano economico della Cina per il 2025.
Nonostante l’ottimismo del mercato, la PBOC ha messo in guardia contro le bolle speculative nel mercato obbligazionario. I responsabili politici sono cauti nei confronti di un’eccessiva dipendenza dai titoli di stato a scapito di investimenti diversificati, bilanciando la necessità di crescita economica con la stabilità finanziaria.
Tensioni commerciali e implicazioni più ampie
Le sfide economiche della Cina sono aggravate da rinnovate tensioni commerciali con gli Stati Uniti. La proposta del presidente eletto Donald Trump di un dazio universale del 60% sulle nazioni BRICS potrebbe avere un impatto severo sul commercio Cina-Stati Uniti, aggravando ulteriormente il già fragile panorama economico.
I contratti swap sui tassi di interesse hanno anche segnalato le aspettative del mercato di un continuo allentamento monetario, con i tassi a un anno che sono scesi all’1,53%, il livello più basso dalla metà del 2020, durante l’apice della pandemia di COVID-19.
Reazioni del Mercato e Rischi
Le speculazioni su misure di stimolo hanno sostenuto le azioni cinesi insieme ai bond. L’indice CSI 300 è aumentato dello 0,8%, e l’indice Hang Seng China Enterprises è salito dello 0,9% lunedì. Gli analisti di Zheshang Securities prevedono ulteriori acquisti di obbligazioni da parte delle banche, spingendo potenzialmente i rendimenti a 10 anni all’1,85% entro il Festival di Primavera di gennaio.
Tuttavia, le precedenti interventi della PBOC per frenare gli eccessi speculativi rimangono un forte promemoria dell’equilibrio delicato necessario per stabilizzare i mercati. Con la ripresa economica in gioco, Pechino affronta una crescente pressione per adottare azioni decisive mantenendo al contempo l’equilibrio finanziario.