Il nome Peter Senior ha un peso nel mondo del golf. Un uomo che ha definito resilienza e longevità, Senior non ha solo competito contro le stelle emergenti—le ha battute, anche nei suoi 50 anni. Tra coloro che sono caduti vittima della sua genialità? Un giovane Bryson DeChambeau, che, anche da dilettante, aveva già iniziato a far parlare di sé nello sport.
Il palcoscenico era l’Australian Masters del 2015, un torneo in cui Senior, all’età di 56 anni, ha stupito il mondo del golf sollevando il trofeo. Nel frattempo, DeChambeau ha terminato secondo a pari merito, osservando con ammirazione mentre il veterano mostrava una lezione magistrale di abilità ed esperienza.
Oggi, DeChambeau, ora un campione major e una delle figure più polarizzanti del golf, guarda indietro a quel momento con ammirazione—e un po’ di autoironia.
“Huntingdale è stato incredibile. Peter Senior mi ha battuto, purtroppo. Quel vecchio mi ha preso (sorridendo). Ma che leggenda è. Ha giocato un golf incredibile. Ho finito secondo da dilettante. È stato divertente.”
L’aneddoto, condiviso in un’intervista con Golf By Tour Miss, riflette come la vittoria di Senior risuoni ancora quasi un decennio dopo. La sua vittoria non è stata solo una testimonianza della sua grandezza, ma un promemoria di cosa fosse un tempo il golf—uno sport definito da passione, determinazione e una fame inarrestabile di vittoria.
Il golf moderno ha perso il suo mordente?
Il trionfo di Peter Senior contro la concorrenza più giovane nel 2015 non è stato solo una storia edificante—ha messo in evidenza un cambiamento nella mentalità competitiva del golf. Dove è finita quella fame?
Sebbene l’attuale generazione di golfisti sia immensamente talentuosa, c’è un crescente senso che il desiderio genuino delle generazioni passate stia svanendo, sostituito dal richiamo finanziario di tour come LIV Golf. Il panorama del golf professionistico è cambiato, e se questo sia un bene o un male dipende da chi lo si chiede.
Le leggende del gioco giocavano per la gloria. Oggi, molti giocano per stipendi garantiti. E le decisioni di alcuni dei giovani talenti più brillanti di unirsi a LIV Golf sembrano rafforzare l’idea che il denaro ora supera l’eredità.
La rinascita di Bryson e il suo focus sui Masters
Se alcuni mettono in discussione il fuoco del gioco moderno, Bryson DeChambeau rimane più motivato che mai. Il trentenne, noto per il suo approccio scientifico, gioco potente e occasionali controversie, ha chiarito—quest’anno si tratta di vincere i Majors, con un focus particolare su Augusta National.
E mentre DeChambeau si prepara per le sue sfide più grandi, ha anche trovato il tempo per riflettere su un altro evento memorabile: la sua precedente partecipazione all’Australian Open, dove ha condiviso un round con nientemeno che Lee Westwood.
“Ho giocato effettivamente con Lee Westwood il terzo round. Non penso che gli piacesse molto. Non prendetelo come clickbait, comunque, sto solo dicendo.”
Il commento, fatto con una risata, mostra che mentre DeChambeau è concentrato sul suo futuro, non ha dimenticato i suoi incontri passati sul campo.
“Amo Lee Westwood; abbiamo una buona relazione ora. Ma è stato divertente quel giorno; forse era solo frustrato o qualcosa del genere.”
La storia di DeChambeau è tutt’altro che finita. Con una motivazione rinnovata e gli occhi puntati sui premi più grandi dello sport, è in missione per consolidare il suo posto tra i grandi del golf. Se avrà successo rimane da vedere, ma una cosa è certa: non smetterà di mirare alla storia.