I leader europei si stanno preparando a un significativo aumento della spesa per la difesa mentre gli alleati della NATO affrontano crescenti pressioni per rafforzare le loro capacità militari. Il Primo Ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha confermato che l’attuale obiettivo di spesa per la difesa del 2 percento del PIL aumenterà, anche se la cifra esatta deve ancora essere determinata.
“Dovremo Spendere di Più”: L’Avvertimento di Mitsotakis
Parlando dopo un summit dell’UE a Saariselkä, Finlandia, Mitsotakis ha sottolineato il crescente consenso tra gli alleati della NATO sulla necessità di aumentare i budget per la difesa.
“Sappiamo che dovremo spendere più del 2 percento,” ha detto Mitsotakis. “Diventerà chiaro, una volta che interagiremo con il nuovo [presidente degli Stati Uniti], quale sarà la cifra su cui ci metteremo d’accordo all’interno della NATO.”
Rapporti indicano che il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che assumerà l’incarico a gennaio, ha proposto un obiettivo ambizioso del 5 percento del PIL per i membri della NATO, più del doppio dell’attuale requisito. I leader europei devono ancora concordare una cifra specifica, con Mitsotakis che sostiene un approccio equilibrato che tenga conto delle considerazioni nazionali e della cooperazione europea più ampia.
La pressione aumenta sui membri della NATO
La spinta per un aumento della spesa per la difesa arriva in un contesto di preoccupazioni per la sicurezza elevate, particolarmente a causa dell’invasione in corso della Russia in Ucraina e delle minacce del Presidente Vladimir Putin contro le nazioni che supportano Kyiv. Il Segretario Generale della NATO Mark Rutte ha recentemente sottolineato l’urgenza, affermando che i membri dell’alleanza devono investire “molto di più” rispetto all’attuale obiettivo del 2 percento del PIL.
Un rapporto della NATO di giugno ha rivelato che 23 dei 32 membri dell’alleanza stanno ora rispettando il benchmark del 2 percento—un record storico. Tuttavia, la sfida imminente è come distribuire equamente il peso finanziario degli impegni militari potenziati.
I leader europei chiedono un’azione collettiva
Il Vertice Nord-Sud, convocato dal Primo Ministro finlandese Petteri Orpo, ha riunito i principali leader europei, tra cui il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni, il Primo Ministro svedese Ulf Kristersson e il capo della politica estera dell’UE Kaja Kallas, per discutere di sicurezza, difesa e migrazione.
- Kaja Kallas ha dichiarato: “L’Europa deve fare di più per difendersi e prevenire la guerra. L’anno prossimo, proporremo idee a livello dell’UE per una maggiore cooperazione nella difesa, capacità più forti e finanziamenti.”
- Ulf Kristersson ha condiviso il sentimento, notando che l’Europa deve assumere un ruolo maggiore nella propria difesa, mentre si è rifiutato di speculare su una cifra finale di spesa: “Ci sono molte voci in circolazione.”
Equilibrare le Priorità di Difesa Nazionali ed Europee
Mitsotakis ha sottolineato la necessità di flessibilità nel finanziamento della difesa, sostenendo una distribuzione più intelligente delle risorse sia a livello nazionale che dell’UE:
“Ho sostenuto una maggiore flessibilità, all’interno delle nuove regole di bilancio, su come affrontiamo la spesa per la difesa.”
mentre l’UE mira a rafforzare progetti di difesa cooperativa, come l’acquisto congiunto e le capacità militari condivise, i leader sono ansiosi di garantire che l’aumento della spesa sia in linea con obiettivi più ampi di integrazione europea. Mitsotakis ha notato che convincere gli Stati Uniti dell’impegno dell’Europa per la propria sicurezza è un componente critico per mantenere una forte alleanza transatlantica.
Cosa c’è dopo?
La cifra finale per l’obiettivo di spesa per la difesa rivisto della NATO sarà probabilmente decisa nel 2024, mentre i leader si impegnano in negoziati e consultazioni con la nuova amministrazione statunitense. L’aumento proposto sottolinea l’importanza crescente della prontezza militare in un panorama geopolitico volatile.
Con l’Europa che si prepara a impegni militari più elevati, la sfida rimane quella di bilanciare la responsabilità fiscale con l’urgenza di contrastare le minacce emergenti e supportare gli sforzi di sicurezza collettiva.