Le reti di bot russi sono state accusate di interferire nelle elezioni presidenziali della Croazia, amplificando narrazioni anti-NATO e pro-Kremlin per sostenere il presidente in carica Zoran Milanović. Il Centre for Information Resilience (CIR), un’organizzazione non profit con sede a Londra focalizzata sull’esposizione della disinformazione, ha pubblicato un rapporto severo che dettaglia la presunta manipolazione.
Campagna Pro-Kremlin Svelata
Secondo il CIR, le reti di bot che promuovono propaganda pro-russa, anti-UE e anti-NATO hanno inondato le piattaforme di social media come Facebook e X (precedentemente Twitter) durante il primo turno delle elezioni del 29 dicembre. Questi account inautentici hanno prodotto contenuti che sostenevano Milanović, il quale ha frequentemente criticato le alleanze occidentali e si è opposto all’invio di truppe croate in Ucraina o al sostegno di sanzioni contro la Russia.
Uno di questi account Facebook, identificato come parte della rete di bot, ha pubblicato oltre 100 volte al giorno, colpendo principalmente l’avversario di Milanović, Dragan Primorac, mentre elogiava il presidente in carica.
La Posizione Controversiale di Milanović
Milanović, membro del Partito Socialdemocratico, è presidente della Croazia dal 2020. Conosciuto per la sua retorica populista e anti-occidentale, è stato paragonato al presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump. La sua critica alla NATO, all’Unione Europea e all’assistenza militare all’Ucraina si allinea con i punti di vista pro-Kremlin, rendendolo un beneficiario naturale dell’interferenza russa.
Nonostante abbia ottenuto poco meno del 50 percento dei voti nel primo turno, Milanović non è riuscito a garantire una vittoria netta. Ora affronta un ballottaggio il 12 gennaio contro Dragan Primorac della coalizione al governo, il Partito Democratico Croato, un candidato pro-NATO.
Tattiche che Richiamano l’Interferenza Elettorale Rumena
Il rapporto del CIR traccia paralleli tra l’interferenza elettorale croata e un’operazione simile durante le elezioni presidenziali rumene nel novembre 2024. In quel caso, sono stati trovati bot sostenuti dalla Russia che hanno spinto Călin Georgescu, un ultranazionalista e candidato pro-Russia, a una sorprendente vittoria nel primo turno. I tribunali rumeni hanno successivamente annullato i risultati, citando prove da documenti di intelligence declassificati di una campagna di disinformazione sostenuta dalla Russia su TikTok.
Tempistica dell’Interferenza
Il rapporto del CIR evidenzia due distinte ondate di attività dei bot mirate alle elezioni croate:
- Dichiarazione di Milanović contro le truppe ucraine: I bot hanno amplificato la sua posizione, ritrattandolo come un difensore della sovranità croata.
- Dopo il Voto del Primo Turno: I profili hanno intensificato i loro attacchi su Primorac e hanno condiviso contenuti pro-Milanović.
Queste operazioni si allineano con gli sforzi più ampi del Cremlino per minare l’unità occidentale, in particolare nei paesi allineati alla NATO.
Implicazioni per la Croazia e oltre
Mentre la Croazia si prepara per le elezioni di ballottaggio del 12 gennaio, l’interferenza sottolinea la crescente sofisticazione delle campagne di disinformazione russe. Sfruttando le divisioni politiche e amplificando il sentimento anti-occidentale, questi sforzi mirano a destabilizzare le istituzioni democratiche in tutta Europa.
Il rapporto CIR chiede una maggiore vigilanza nel combattere l’interferenza straniera, in particolare mentre la Russia affina le sue strategie nella manipolazione elettorale.