Quando Dustin Johnson ha iniziato al torneo LIV Golf di Singapore, lo ha fatto nel tentativo di zittire i critici e dimostrare che ha ancora ciò che serve per dominare. Non solo Johnson ha preso un buon vantaggio nel torneo, ma ha anche mostrato un notevole miglioramento in un’area che è spesso stata il suo tallone d’Achille: il putting.
Johnson, due volte vincitore di un major, ha offerto una performance magistrale sul green, realizzando un 64 e facendo otto birdie. Questo lo ha portato a tre colpi di vantaggio sul secondo classificato Sebastian Munoz, segnalando un forte ritorno per il ex numero uno al mondo.
Solo pochi giorni prima, Johnson si era trovato all’ultimo posto della classifica a Hong Kong. Dopo una performance deludente che lo aveva lasciato sette colpi sopra il par dopo i primi due giorni, un giro finale di sei colpi sotto il par lo ha spinto a un solo colpo dai giocatori in parità per il 50° posto.
Tuttavia, il golfista ha mostrato la sua resilienza, riprendendosi dalla delusione e dimostrando di avere ancora il talento e la determinazione per competere a un livello elevato. Un fattore significativo nel suo miglioramento sembra essere il suo focus nel affrontare il problema di lunga data del suo gioco di putting.
Nel corso della sua carriera, Johnson ha riconosciuto le sue difficoltà con il putting, in particolare per quanto riguarda la distanza di 20-30 piedi. “Ho sempre faticato a portarlo alla buca da quella distanza,” ha ammesso. Eppure, il LIV Golf Singapore ha visto un miglioramento marcato nella sua performance sui green, risultato del suo impegno dedicato in quest’area.
“Il campo è in condizioni perfette, offrendo i migliori green che incontrerai tutto l’anno,” ha dichiarato Johnson. Il suo lavoro diligente sul putting ha dato i suoi frutti, con il golfista che ha realizzato due putt da 30 piedi sui par-3.
Sebbene i putt per green possano talvolta essere una statistica fuorviante, vale la pena notare che Johnson si classifica 49° in questa categoria nel tour LIV. Solo cinque giocatori hanno fatto peggio sui green questa stagione, il che rende la performance forte di Johnson a Singapore ancora più notevole.
Il netto contrasto nella performance di Johnson, da sette sopra il par in due turni a quattordici sotto il par nei suoi successivi due tornei a Hong Kong e Singapore, è innegabile. Tuttavia, alcuni, come Smylie Kaufman, hanno commentato il presunto declino di Johnson, in particolare data la sua prestazione deludente nei major del 2024, dove ha mancato due tagli.
Una vittoria all’evento LIV a Singapore potrebbe non essere sufficiente per attirare l’attenzione del mondo del golf, specialmente considerando l’uscita di Johnson dal PGA Tour. Tuttavia, serve a ricordare di non escludere ancora il campione del Masters 2020. I rapporti sulla decadenza delle sue capacità golfistiche, a quanto pare, potrebbero essere stati un po’ prematuri.