L’Arnold Palmer Invitational è iniziato con un botto, mostrando il meglio e il peggio del golf in un solo giorno. Tenuto nel difficile Bay Hill, l’evento ha visto venti forti, rough implacabili e green poco collaborativi, dimostrandosi una prova formidabile per i partecipanti.
Leading the pack in this Signature Event was American golfer Wyndham Clark. Ranked seventh in the world, Clark managed to stand out with a round that put him five under and two shots clear of a four-man scramble for the second spot. However, world number one, Scottie Scheffler, did not have as smooth a sail. Battling the worst of the conditions, Scheffler managed to stay one under, but trailed Clark by four shots. The two-time Masters winner acknowledged the tough greens and was not alone in his struggles, with several players going over par and three scoring 80 or more.
La giornata è stata particolarmente memorabile per il golfista sudafricano Aldrich Potgieter, noto per i suoi lunghi drive. Nonostante abbia fatto notizia di recente e abbia mancato di poco la sua prima vittoria nel Tour all’Mexico Open, Potgieter ha trovato l’Arnold Palmer Invitational una bestia completamente diversa. Il giovane golfista ha lasciato un’impressione indimenticabile con quello che è stato definito uno dei ‘peggiori tee shot di sempre’ nel PGA Tour.
On the par-five sixth hole, Potgieter seemed to be playing it safe. However, in a shocking turn of events, the South African’s tee shot ended up in the lake, a mere 60 yards away. Data suggested his drive ranged over 200 yards, a claim that many fans took issue with. Social media was abuzz with reactions, with some fans noting that golf is indeed a challenging sport, even for the pros. Potgieter’s blunder resonated with many, making it clear that even the best can have bad days.
Ma Potgieter non era l’unico ad avere una giornata difficile. Il golfista americano Max Homa e il secondo classificato del Campionato Open 2022, Cameron Young, hanno anche loro faticato all’Invitational. Nonostante un inizio difficile, Potgieter è riuscito a riprendersi in parte, realizzando due birdie dopo una serie di bogey. Sfortunatamente, Homa e Young non sono stati altrettanto fortunati. Homa ha totalizzato 81 con otto bogey e un doppio, mentre Young ha avuto un triplo bogey al primo buco e un sette al par-quattro 11°.
Queste prestazioni hanno servito come un chiaro promemoria dell’imprevedibilità e della difficoltà del golf, anche per i migliori giocatori del mondo. Mentre l’Arnold Palmer Invitational continua, non si può che speculare su chi conquisterà Bay Hill e emergerà vittorioso.
