Elena Rybakina e Alexander Shevchenko non hanno usato mezzi termini dopo la sconfitta in semifinale del Kazakistan contro la Polonia alla United Cup 2025, criticando la logistica e il formato del torneo come ingiusti e eccessivamente gravosi per i giocatori.
I viaggi tra stati scatenano malcontento
Una delle principali lamentele riguardava l’obbligo per le squadre basate a Perth di volare attraverso il paese fino a Sydney per le semifinali, un viaggio di oltre 4.000 chilometri con un fuso orario di tre ore. Questo, insieme al passaggio da campi all’aperto a campi al coperto, ha lasciato i giocatori in difficoltà nell’adattarsi in meno di due giorni.
Shevchenko, chiaramente frustrato, ha definito il formato “ridicolo”:
“No, non è giusto. Abbiamo dovuto volare per cinque ore, affrontare un cambiamento di fuso orario e adattarci a condizioni completamente diverse. Non è la cosa giusta da fare.”
Ha sottolineato come le condizioni a Sydney—campi al coperto più veloci rispetto alle superfici all’aperto e più lente di Perth—aggiungessero un ulteriore livello di difficoltà. La combinazione di stanchezza da viaggio e condizioni di gioco drasticamente alterate ha avuto un impatto severo sulle loro prestazioni.
Rybakina: “Non è semplicemente abbastanza tempo”
Rybakina, la stella del Kazakistan e ex campionessa di Wimbledon, ha condiviso le preoccupazioni della sua compagna di squadra. Ha sottolineato il peso del rapido cambio di programma:
“Certo, non è facile volare per cinque ore e avere solo un giorno e mezzo per prepararsi e adattarsi. Iniziare alle 10:00 ha reso tutto ancora più difficile. Idealmente, giocare in un’unica location sarebbe meglio per tutti.”
Una Storia di Modifiche al Formato della United Cup
La United Cup, introdotta nel 2023, ha già subito cambiamenti significativi. Inizialmente giocata in tre città (Brisbane, Perth e Sydney), il formato è passato a due città ospitanti nel 2024, con semifinali e finali centralizzate a Sydney. La competizione ha anche ridotto i suoi incontri da best-of-five a best-of-three match, puntando a scontri più serrati e competitivi.
Nonostante questi aggiustamenti, le sfide logistiche dei viaggi tra paesi rimangono irrisolte. I giocatori hanno costantemente espresso preoccupazioni riguardo allo sforzo di spostarsi tra condizioni molto diverse, in particolare quando il torneo raggiunge le sue fasi critiche.
C’è un cambiamento all’orizzonte?
La critica di Rybakina e Shevchenko non è la prima volta che i giocatori mettono in discussione la struttura della United Cup. Con queste preoccupazioni che diventano sempre più vocali, gli organizzatori del torneo potrebbero affrontare una crescente pressione per centralizzare l’evento in una sola città.
Come ha concluso Rybakina:
“Giocare tutti in un unico posto sarebbe molto meglio per tutti.”
Se la United Cup apporterà ulteriori cambiamenti rimane da vedere, ma il feedback di giocatori come Rybakina e Shevchenko sottolinea la necessità di un formato che privilegi l’equità e minimizzi gli ostacoli logistici, specialmente per le squadre che puntano alla gloria sulla scena globale.