Novak Djokovic, il settimo giocatore del mondo, sta affrontando un periodo difficile nella sua carriera, contrassegnato da tre sconfitte consecutive, una striscia che non sperimentava da sette anni. La sua recente sconfitta a Indian Wells contro Botic van de Zandschulp, il 85° giocatore a livello globale, ha solo aumentato le sue preoccupazioni.
Questo ultimo contrattempo segue il suo ritiro dall’Australian Open a causa di un infortunio e una successiva sconfitta al Qatar Open contro Matteo Berrettini. Queste sconfitte consecutive hanno sollevato interrogativi sulla capacità di Djokovic di riprendersi, specialmente considerando la sua precedente traiettoria di recupero dopo una simile striscia di sconfitte nel 2018.
Tornando al 2018, Djokovic si era appena ripreso da un infortunio ai muscoli posteriori della coscia che lo aveva costretto al ritiro dall’Australian Open. Questo infortunio, unito a un problema persistente al gomito che lo aveva costretto a ritirarsi dai quarti di finale di Wimbledon 2017 contro Tomas Berdych, aveva portato Djokovic a saltare il resto della stagione. Ha concluso l’anno come 12° giocatore a livello globale, il suo ranking di fine anno più basso dal 2006.
Nonostante un forte inizio del suo ritorno nel 2018, con vittorie iniziali su Donald Young, Gael Monfils e il 21° seed Albert Ramos-Vinolas, le cose hanno preso una brutta piega. Una sorprendente sconfitta contro Hyeon Chung nel quarto turno dell’Australian Open ha interrotto il momento positivo di Djokovic. Sconfitte successive contro Taro Daniel a Indian Wells e Benoit Paire a Miami hanno esteso la sua striscia di sconfitte a tre. Non è stato fino a quando non ha affrontato Dusan Lajovic sulla terra battuta di Monte Carlo che è tornato a vincere.
Nonostante un inizio difficile nella stagione 2018, Djokovic ha comunque concluso l’anno come il miglior giocatore del mondo. Dopo alcune sconfitte iniziali durante il periodo sulla terra battuta, è arrivato alle semifinali dell’Italian Open, solo per essere sconfitto da Rafael Nadal. Tuttavia, una sconfitta nei quarti di finale del French Open non ha scoraggiato il suo spirito. Si è ripreso conquistando i suoi 13° e 14° titoli del Grande Slam a Wimbledon e agli US Open, rispettivamente. Ha anche trionfato allo Shanghai Masters e ha raggiunto le finali sia del Paris Masters che delle ATP Finals.
Guardando al futuro, un ritorno simile sembra meno probabile per Djokovic, che compirà 38 anni a maggio. Tuttavia, avrà quasi due settimane per prepararsi per il Miami Open, segnando la sua prima apparizione al torneo dal 2019. Un anno fa, una sorprendente sconfitta contro Luca Nardi a Indian Wells ha portato Djokovic a saltare il Miami Open, e potrebbe decidere di fare lo stesso quest’anno.
Concludendo la stagione sulla superficie dura con il Miami Open, tutte le attenzioni si sposteranno poi sul periodo della terra battuta europea. Nella stagione precedente, Djokovic ha raggiunto le semifinali al Monte Carlo Masters e poi si è ritirato dal Madrid Open. In seguito ha subito una sconfitta al terzo turno contro Alejandro Tabilo a Roma. Date le circostanze attuali, Djokovic potrebbe scegliere di saltare Miami e concentrarsi sulla preparazione per il French Open sulla terra battuta. Mentre i fan del tennis di tutto il mondo attendono la sua decisione, la storia della resilienza e della determinazione di Djokovic continua a svolgersi.